“Il ragazzino non esisteva, ci ha fatto vincere almeno tre partite: che si chiami Morachioli, o si chiami Caso, cambia qualcosa?“, le domande retoriche di un Polito visibilmente passionale e grintoso – incalzato da interrogatori sui mancati colpi di mercato del passato – non accennano a smettere. Ma nella conferenza stampa organizzata dal Bari a meno di due settimane dall’inizio dei playoff, di retorico non c’è niente, tantomeno in quello che è il tema accennato successivamente dal direttore sportivo biancorosso. “Lo sapete che Morachioli me lo ha chiesto una squadra di Serie A? Abbiamo fatto bene o male?”. La risposta sarebbe quasi banale, ma lo stesso non si può dire per quella terza domanda che sorge spontanea: qual è questo club interessato all’ex Renate?
In realtà, le squadre che tengono d’occhio Morachioli sono due, considerabili entrambe “virtualmente” in Serie A. Si tratta del Frosinone e del Lecce, che in queste settimane hanno già iniziato a fare la corte all’esterno d’attacco, autore fin qui di 1 gol – nello scontro diretto a Bolzano contro il Sudtirol – e 3 assist, a cui aggiungere le prestazioni decisive con Cagliari, Pisa e Benevento.
Non è un caso, d’altronde, che le lusinghe arrivino da squadre costruite principalmente sul gioco attraverso le corsie esterne. Il Lecce lotta per la salvezza con giocatori come Di Francesco e Strefezza, autore della sua miglior stagione in carriera. Per quanto riguarda il Frosinone, invece, il club ciociaro ha già raggiunto la promozione in Serie A. Ma adesso è tempo di iniziare a programmare la prossima stagione. Ripartirà con ogni probabilità da giocatori come Mulattieri e Insigne, eppure per quanto riguarda la terza perla della collana offensiva, quel “Giuseppe da Torre Annunziata” protagonista in Serie B, risuonano le parole di Polito (“Caso o Morachioli, cambia qualcosa?”).
Se da un lato sarà il campo a dare le risposte a dei duelli solo ipotetici – e utilizzati da esempio -, il contorto mondo del calciomercato può già dirci che due mecenati come Angelozzi e Corvino sono sul giocatore. Polito, intanto, da sempre orgoglioso delle “sue” scoperte, respinge ogni avance. “Quella è la mia creatura”, qualcuno ha sentito dirgli gelosamente. Come dargli torto. Il pensiero del Bari, per adesso, è solo rivolto al campo. E quel “ragazzino” chiamato Gregorio Morachioli – che prima “non esisteva” – adesso ha preso la forma di un sogno distante solo quattro partite.
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