Editoriale| Bari: Parabola discendente di una città che continua a sprofondare nel baratro

[Pacha_Dom]

Editoriale|Se Bari sbanda per un mercato
Una città che vive alla giornata. Parabola discendente
di una città che continua a sprofondare nel baratro

Le fotografie del nuovo mercato in viale di Maratona raccontano e documentano in modo evidente la drammatica parabola discendente imboccata da una città che continua a sprofondare nel baratro dell’improvvisazione e dell’illegalità diffusa, accompagnata per giunta da una pericolosa miscela di rassegnazione e assuefazione che sembra ispirare le scelte a livello istituzionale nonostante l’esasperazione della gente. Perché quelle immagini pubblicate dai quotidiani paiono in effetti una grande istantanea della realtà barese, la storia recente di una comunità che una volta rappresentava un’eccezione meridionale di concreto dinamismo imprenditoriale e di conseguenza anche di senso civico, l’altra faccia di un Mezzogiorno disastrato, una collettività a vocazione commerciale ispirata da una pragmatica identità che la allontanava da una certa arte di arrangiarsi per elevarla a terra di affari nel segno della legalità in spazi ben curati. Ecco perché il quadrilatero del centro Murattiano squadrato con il righello duecento anni fa divenne rapidamente un ricercato e ordinato punto di riferimento non solo barese, ecco perché in questa città fu data vita alla Fiera del Levante, massima espressione di un orgoglio mercantile aperto all’innovazione e alla conquista di più moderni scenari internazionali. E invece, proprio a poca distanza dai cancelli della Fiera, dove il bagno di folla dell’ultima edizione ha lasciato intravedere segnali di ripresa economica, si consuma settimanalmente il disastro di viale di Maratona, dove da un paio di settimane sono state trasferite le bancarelle degli ambulanti. E così suona come un drammatico ma effettivamente realistico paradosso la consapevolezza che Bari, intesa come pubblica amministrazione, non riesca a gestire neanche un mercato nonostante qualcuno in un passato neanche tanto remoto abbia persino osato accostarla all’organizzazione delle Olimpiadi 2020, richiesta bocciata e bollata come "irricevibile" dal Coni e che adesso appare persino tragicomica considerato che ormai non si sa neanche dove debba giocare il Bari calcio. Comunque sia, la realtà è che per due lunedì consecutivi nell’area da tempo individuata dal Comune per le bancarelle è andato in scena un autentico disastro metropolitano: strade adiacenti assediate dalle auto e traffico in tilt, viali traboccanti dei soliti rifiuti che ormai hanno invaso il centro e le periferie, mancanza totale di bidoni che sono stati più volte promessi ma ancora non ci sono. Ci sono invece i bagni, lasciati ovviamente chiusi. Insomma, persino organizzare lo spostamento di un mercato può diventare una grande opera e un’impresa insormontabile in una città in balia dell’improvvisazione, dove si vive alla giornata e solo dopo due giorni di caos totale qualcuno annuncia l’intenzione di sistemare «nuovi segnali stradali per migliorare la viabilità». Per non parlare dell’invasione di parcheggiatori abusivi, che hanno rapidamente conquistato le strade a ridosso delle bancarelle imponendo la mancia obbligata al malcapitato di turno. Del resto nulla di particolarmente strano, visto che gli abusivi sostano tranquillamente ogni sera anche dinanzi alla prefettura.

Bepi Castellaneta

http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 4794.shtml

[Polenta86]

Una citta' vittima dell'autogestione