Pillole biancorosse quotidiane.

In questa sezione si parla liberamente di tutto ciò che riguarda il Bari

Moderatore: Moderatori

Re: Pillole biancorosse quotidiane.

Messaggioda Yksel » 18/05/2020, 9:34

Accadde oggi: 18 maggio

Cinquanta anni fa, il Bari di Mimmo Renna supera 2-0 il Pisa con uno dei due gol in biancorosso Rosario Sasso (70 gare tra il 1979 e il 1981 in B) e il raddoppio nel finale di Danilo Ronzani, autore di sole tre reti nelle sei stagioni (cinque in B, l’ultima in C1) in Puglia - dove lo ha portato Carlo Regalia – dal 1978 al 1984. Per la squadra di Renna, in piena zona promozione sino a gennaio, è l’ultima vittoria di una stagione tormentata, scandita dai gravi infortuni a Luciano Gaudino e Giacomo Libera, che la privano - per oltre metà torneo - delle due punte titolari.
Immagine
In una giornata non troppo positiva per i colori biancorossi, spicca il blitz (1-2) a Palermo del 1997. Blitz che, di fatto, spalanca al Bari - a tre turni dalla fine - le porte della penultima promozione in A dopo una rincorsa cominciata col 2-1 nel derby col Lecce del 5 aprile. In panchina c’è Eugenio Fascetti, in campo ci pensano Davide Olivares (in foto), uno dei preziosi e silenziosi gregari di quella stagione vincente, e, dopo il pari di Giampaolo Saurini, a Nicola Ventola, firmare il successo. Olivares, centrocampista polivalente, è rimasto in biancorosso per quattro stagioni (tre in A, una in B) dal 1996 al 2000 accumulando 70 presenze (59 in A) e quattro reti (due in A, altrettante in B), facendosi trovare sempre pronto quando chiamato in causa. Quanto a Ventola, è l’eroe di quella promozione, il suo gol di testa in tuffo al tramonto della gara coi siciliani è l’ottavo dei dieci stagionali: non male nella prima stagione da titolare. Nella stagione seguente un grave infortunio patito a Empoli lo tira fuori per lungo tempo dalla mischia. La sua esperienza in biancorosso, iniziata nel vivaio si chiuderà con 45 presenze e 12 reti (due in A, compreso quello che vale la salvezza contro l’Inter) tra il 1995 e il 1998.

Buona giornata e a domani
Massimiliano Ancona
** 'Tanto non capirai', dal lunedì al venerdì, su Radio Bianco rossa dalle 14 alle 14.45**
**'Prendiamoci un tè caldo', negli intervalli delle partite del Bari in trasferta.**
Yksel
Avatar utente
Non connesso
Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 57262
Iscritto il: 07/07/2010, 18:59

Re: Pillole biancorosse quotidiane.

Messaggioda bizantino » 18/05/2020, 10:37

Bellissimo che quasi tutte queste pillole iniziano con "in una giornata avara di soddisfazioni per i nostri colori..." Mo ci sim sfigat
BRIGATA GUFETTI 1908

nati galletti, moriremo gufetti
bizantino
Avatar utente
Non connesso
M'briak
M'briak
 
Messaggi: 7765
Iscritto il: 19/07/2012, 12:27

Re: Pillole biancorosse quotidiane.

Messaggioda Yksel » 19/05/2020, 9:20

Accadde oggi: 19 maggio

Ventinove anni fa, il 19 maggio 1991, una doppietta di Sergio Donizetti Luis Joao Paulo – in mezzo il gol di Marco Simone - manda al tappeto (2-1) il Milan di Arrigo Sacchi e consente al Bari di conquistare la seconda permanenza consecutiva in A, dopo aver a lungo accarezzato il sogno della qualificazione Uefa, sotto la guida di Gaetano Salvemini. Salvezza divenuta complicata dopo l’inopinato stop (1-0) di Pisa della settimana precedente. Per Joao Paulo, che in occasione della seconda marcatura dribbla anche il portiere Sebastiano Rossi prima di infilare il pallone in rete, ben 107 partite in campionato (65 in A, 42 in B) e 24 reti (18 in A, di cui 12 proprio nel 1990-91, e 6 in B). Oltre a un’infinità di dribbling e assist, alle punizioni dal limite e a un’innata simpatia che lo mettono nell’olimpo del tifoso biancorosso. La sua parabola biancorossa si arresta il 15 settembre 1991, quando un’entrata assassina di Marco Lanna (Sampdoria) durante la sfida interna coi blucerchiati campioni d’Italia (1-1) gli rompe tibia e perone compromettendone la carriera ad alti livelli.

Sei anni fa, il 19 maggio 2014, al culmine della “meravigliosa stagione fallimentare”, innanzi a oltre 35mila spettatori, l’unica rete in biancorosso (in 20 gare) del paraguayano Martin Richard Lugo Martinez piega la resistenza del Cittadella (1-0) e continuare a inseguire i playoff. Per Lugo Martinez splendida parabola su punizione a una decina di minuti dalla fine. Per il pubblico una serata di pura estasi. Per i tecnici Roberto Alberti Mazzaferro e Nunzio Zavettieri una grande soddisfazione. Per il club, che gioca una partita ancora più importante in Tribunale per non scomparire, un’iniezione di simpatia, l’ennesima di un periodo irripetibile.

Buona giornata e a domani
Massimiliano Ancona
** 'Tanto non capirai', dal lunedì al venerdì, su Radio Bianco rossa dalle 14 alle 14.45**
**'Prendiamoci un tè caldo', negli intervalli delle partite del Bari in trasferta.**
Yksel
Avatar utente
Non connesso
Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 57262
Iscritto il: 07/07/2010, 18:59

Re: Pillole biancorosse quotidiane.

Messaggioda guerrierobiancorosso » 19/05/2020, 9:30

indimenticabile gol di Lugo.
#ForzaBariOraEsEmpre
guerrierobiancorosso
Connesso
M'briak
M'briak
 
Messaggi: 31390
Iscritto il: 12/05/2011, 8:09
Località: cinisello balsamo

Re: Pillole biancorosse quotidiane.

Messaggioda Yksel » 20/05/2020, 9:08

Accadde oggi: 20 maggio
Immagine
Che brutto giorno è il 20 maggio per i colori biancorossi. L’unico successo risale a 41 anni fa. Ovvero al 1979. Enrico Catuzzi (in foto) ha sostituito l’esonerato Giulio Corsini da due partite. Nella prima, il 6 maggio, il Bari ha battuto il Palermo (1-0) con una prodezza di Costante Tivelli. Nella seconda, il 13, è tornato imbattuto (1-1) da Brescia: ancora Tivelli, poi Gabriele Podavini. Nella terza al Della Vittoria ecco il Varese di Eugenio Fascetti, sostituto in corsa di Giorgio Rumignani, eppur incapace di evitare la retrocessione. La sfida viene decisa da un autogol di Rosolo Vailati. Catuzzi con cinque punti in tre gare inizia a traghettare la squadra, che ha iniziato la stagione con Mario Santececca alla guida, verso la salvezza. Salvezza raggiunta solo all’ultima giornata, il 24 giugno, grazie al pari interno e in rimonta (1-1) con il Cesena. In quella sfida col Varese, il d.s. Carlo Regalia e Catuzzi notano le qualità tuttocampistiche di un certo Antonio Elia Acerbis. E, un paio d’anni più tardi, quando allestiranno la squadra, se ne ricorderanno…

Buona giornata e a domani
Massimiliano Ancona
** 'Tanto non capirai', dal lunedì al venerdì, su Radio Bianco rossa dalle 14 alle 14.45**
**'Prendiamoci un tè caldo', negli intervalli delle partite del Bari in trasferta.**
Yksel
Avatar utente
Non connesso
Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 57262
Iscritto il: 07/07/2010, 18:59

Re: Pillole biancorosse quotidiane.

Messaggioda Yksel » 21/05/2020, 9:41

Bari, la Mitropa Cup e il falò delle vanità

DI MASSIMILIANO ANCONA

Gocce di memoria. Distillate da un passato lontano 30 anni. Quando il Bari sogna di diventare grande. Vince la Mitropa Cup,
l’unico trofeo internazionale della sua storia. Tocca (quasi) il cielo con un dito. E due anni più tardi si ritrova in B, nonostante abbia puntato a una qualificazione in Coppa Uefa con sir David Platt passato in una stagione da pontefice massimo all’addio, sponda Juventus.

I biancorossi tra i grandi
E il Bari? È seduto al tavolo dei grandi. È solido dietro e tecnico davanti. Vince poco, ma perde poco. Così lo vuole Gaetano Salvemini, che in comune con lo storico e meridionalista ha nome, cognome e città di nascita: Molfetta. Don Vincenzo Matarrese, patron biancorosso, gli ha affidato la squadra un anno prima. Non ha badato a spese per rinforzare una rosa già competitiva, ma gli ha imposto un obiettivo: tornare in A. Obiettivo subito centrato, tre stagioni dopo la fugace recita con Bruno Bolchi in sella. Nell’estate 1989 il diktat è restare in A. E così è. Il Bari resta imbattuto anche per dieci gare (record). La certezza della permanenza arriva solo al penultimo turno col 2-0 alla Cremonese nell’ultima recita di campionato al Della Vittoria il 22 aprile 1990: firme di Carlo Perrone e Sergio Donizetti Luis, alias João Paulo. Questi è uno dei tre stranieri pescati in Sudamerica. L’acquisto più azzeccato. Si disimpegna bene anche l’altro carioca Gérson Cândido de Paula, meglio noto come Gérson Caçapa, motorino di mediana. Sull’ultimo, il centrale Nestor Gabriel Lorenzo, meglio sorvolare. Anche se giocherà e perderà con l’Argentina di Maradona la finale mondiale di Roma dell’8 luglio contro l’ultima Germania Ovest.
Prima e dopo il 2-0 ai lombardi, i biancorossi che hanno perso solo due volte in trasferta fino a quel momento, si sono potuti permettere il lusso di “scansarsi” contro Napoli (3-0) e Milan (4-0), ai ferri corti per la monetina di Alemão, schierando tra i pali la riserva di Alessandro Mannini, l’impresentabile Giulio Drago. Come lo stesso Salvemini, che pure lo ha voluto, dovrà ammettere all’alba della stagione seguente.

L’alloro continentale
Raggiunto l’obiettivo principale, resta quello secondario. Non meno importante. L’assalto al continente. E il Bari ci riesce prendendosi la sua fetta di Europa, ovvero la Mitropa Cup, giusto 30 anni fa, il 21 maggio 1990. Il dominio continentale italiano è completo. Basta un tocco sotto di Perrone, ancora lui, per rompere l’equilibrio della sfida col Genoa. Una sfida che dura da almeno due stagioni con quattro 0-0. Prima nella B vinta a braccetto. E poi nella A appena terminata. Perrone scatta sul filo del fuorigioco su lancio di Angelo Terracenere, imprenscidibile mediano della squadra di Salvemini, perché dà equilibrio a un collettivo in cui i tenori non mancano: João Paulo, Perrone ma anche – tra gli altri - Pietro Gerardo Maiellaro, Paolo Monelli, Lorenzo Scarafoni e Antonio Di Gennaro. Un tocco sotto e ciao ciao al Genoa a trazione uruguagia di Simone Braglia, il portiere, e del compianto professor Franco Scoglio. Di più, quello di Perrone è l’ultimo gol ufficiale segnato al Della Vittoria, che va in pensione dopo 54 anni e mezzo di mitica carriera. L’astronave San Nicola di Renzo Piano è già pronta a raccoglierne il testimone. Anzi si è provato a far giocare lì la finale della Mitropa Cup, ma l’ok non è arrivato.

Il torneo
Il Bari è padrone di casa. E fa per bene le cose. In difesa non può contare su Giovanni Loseto e Massimo Carrera, infortunati, oltre a Lorenzo che prepara i Mondiali con l’Argentina. Secondo regolamento può attingere tre rinforzi altrove. Ne prende solo uno proprio per rimpinguare il reparto arretrato, ma di qualità. È Ubaldo Righetti, ex azzurro di bearzottiana memoria, scuola Roma, col Lecce nella stagione appena terminata. La concorrenza, Genoa a parte, è risibile sulla carta. Inconsistente sul campo. Il movimento pallonaro d’Ungheria è ai minimi storici e il Pécsi MSC ne è il degno rappresentante. Gioca due gare: al Della Vittoria col Bari e becca tre reti da Monelli, Maiellaro, non al meglio della forma per problemi muscolari, e João Paulo. Poi, ad Altamura, cede di misura (1-0) ai serbi (allora jugoslavi) del Radnički Niš. Questi ultimi a loro volta subiscono tre gol dal Bari al Puttilli di Barletta. Sblocca Fabio Lupo, Scarafoni fa doppietta. La finale è servita. Nell’altro girone qualche patema in più per il Genoa, che schiera Nicola Caricola, barese doc, cresciuto nel vivaio biancorosso con Enrico Catuzzi. Grazie al quale ha spiccato il volo verso il proscenio che più conta. Ha vinto tutto con la Juventus, prima di passare ai liguri che in difesa possono contare anche sul futuro tecnico biancorosso (2011-13) Vincenzo Torrente. Lo 0-0 ad Andria con lo Slavia Praha, la più titolata delle compagini mitteleuropee iscritte, fa sudare freddo gli uomini di Scoglio. Che poi – dopo il 2-0 dei cecoclovacchi sui croati (allora jugoslavi) dell’ NK Osijek – travolgono (6-0) gli slavi proprio al Della Vittoria e gol in chiusura proprio di Caricola. Per la miglior differenza reti anche per i liguri la finale è servita.

Tutto... in fumo
Quel che accade è storia di 30 anni fa. Una storia che avrebbe dovuto lanciare i biancorossi. Ritrovatisi invece ventiquattro mesi più tardi in B nonostante una campagna acquisti (quella dell’estate 1991) condotta senza badare a spese con Platt fiore all’occhiello. Tutto finisce in poche settimane nell’autunno di quell’anno, a poco più di dodici mesi da quel trionfo europeo. Carrera, Maiellaro, Monelli e Scarafoni sono andati via. Ci sono Platt e Frank Farina. Arriveranno Zvonimir Boban e Robert Jarni. Invano. Il grave infortunio patito da João Paulo a metà settembre contro la Sampdoria è il segnale sinistro di un’annata che più triste non si può. E che è stata inaugurata l’8 agosto dall’arrivo del mercantile Vlora con a bordo 20mila albanesi (VEDI FOTO) poi portati nello Stadio Della Vittoria, che da quel momento comincia a morire. È continuata il 20 ottobre nei pressi dello stadio San Nicola, nuova culla dei sogni, con l’incidente stradale e fatale occorso al d.j. barese Cesare Tripodo (VEDI FOTO), astro delle discoteche mondiali. Ed è terminata con il rogo (VEDI FOTO) doloso del teatro Petruzzelli (27 ottobre), proprio in quegli anni al culmine del successo. Bari così perde i propri simboli. È un vero falò delle vanità.

Massimiliano Ancona
** 'Tanto non capirai', dal lunedì al venerdì, su Radio Bianco rossa dalle 14 alle 14.45**
**'Prendiamoci un tè caldo', negli intervalli delle partite del Bari in trasferta.**
Yksel
Avatar utente
Non connesso
Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 57262
Iscritto il: 07/07/2010, 18:59

Re: Pillole biancorosse quotidiane.

Messaggioda Yksel » 22/05/2020, 10:02

Accadde oggi: 22 maggio

Pessima giornata, anche quella del 22 maggio, per i colori biancorossi. Da ricordare c’è però lo 0-4 (pur chiacchieratissimo) conquistato a Bologna nell’ultimo turno di A del 2011. Vittoria inutile per il Bari di Bortolo Mutti – subentrato a Giampiero Ventura - già retrocesso, ma entrato nella storia per la tripletta di Francesco Grandolfo, nemmeno diaciannovenne, alla terza presenza nella massima serie. Nato a Castellana Grotte, Grandolfo totalizzerà anche 35 presenze nella B 2012-13 con Vincenzo Torrente, senza mai segnare. Per il giovane attaccante una vera maledizione che ne ha condizionato la carriera. Quarta rete ai felsinei firmata dal norvegese Erik André Huseklepp, altra meteora biancorossa: due reti in 14 presenze col Bari nella orribile stagione 2010-11, l’ultima nella massima serie disputata dal Bari.

Buona giornata e a domani
Massimiliano Ancona
** 'Tanto non capirai', dal lunedì al venerdì, su Radio Bianco rossa dalle 14 alle 14.45**
**'Prendiamoci un tè caldo', negli intervalli delle partite del Bari in trasferta.**
Yksel
Avatar utente
Non connesso
Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 57262
Iscritto il: 07/07/2010, 18:59

Re: Pillole biancorosse quotidiane.

Messaggioda Yksel » 23/05/2020, 11:17

Accadde oggi: 23 maggio

Oggi avrebbe compiuto cento anni. Il 23 maggio 1920 nacque a Legnago (Verona), Guido Tavellin, centrocampista biancorosso dal 1946 al 1948 in Serie A. Totalizzò 60 presenze e 15 gol, il più importante fu quello del successo (1-0) sul Grande Torino, imbattuto da sei mesi, il 21 settembre 1947. Fu Raffaele “Faiele” Costantino a prelevarlo dal Verona e dopo due stagioni fu ceduto alla Lazio per fare cassa. Un’ultima curiosità: nel luglio 1958 fu il tecnico degli scaligeri che persero il doppio spareggio per la promozione in A contro il Bari (1-0 a Bologna e 2-0 a Roma con tre gol di Paolo Erba). Morì a Verona il 5 giugno 1994.

Il 23 maggio 1937 è nato Bruno Cicogna, il “piccolo doge” per le origini veneziane. Giocò da ala con il Bari per ben dieci stagioni (4 di A, 4 di B e 2 di C) dal 1958 al 1968 totalizzando 262 presenze che lo pongono al 5° posto tra i fedelissimi di ogni tempo dopo Giorgio De Trizio (273). E segnò 37 reti (5 in A, 24 in B, 8 in C). Scomparve il 25 ottobre 2014.

Foggia-Bari 2-5. Playoff di IV Serie. Dopo il 3-0 inflitto al Della Vittoria, i biancorossi di Francesco Capocasale vincono anche il derby dello Zaccheria. È il 23 maggio 1954 ed è il gran giorno di Aldo Santoni, marchigiano di Porto San Giorgio, attaccante 22enne preso dal Torino come riserva di Raffaele Gamberini e autore in quella stagione trionfale di 7 reti in venti gare. Ben tre in quella sfida. Gli bastano 26’ per firmare la doppietta che indirizza la gara. Poi tocca al bomber Gamberini, 23 reti in 33 gare nel 1953-54, firmare il 3-0 prima dell’intervallo. Santoni chiude la tripletta personale col 4-0 dopo 11’ della ripresa. Il Foggia si scuote e ottiene un rigore che Nibbio Bacci trasforma. Il 5-1 di Livio Filiput sigilla una disfatta che un altro rigore realizzato dal centromediano Severino Gorini, ex Pisa, rende soltanto meno pesante. Il 5-2 dello Zaccheria è l’ennesimo passo dei biancorossi verso la promozione. Promozione abbinata anche al titolo nazionale di IV Serie. Una stagione trionfale.
Immagine
Il 23 maggio 1982, Maurizio Iorio segna l’ultimo gol in biancorosso. È quello che permette al Bari dei baresi, quello di Enrico Catuzzi, di battere il Brescia (1-0) e continuare a sperare in una promozione che diventa chimera solo sette giorni più tardi a Varese dove arriveranno la sconfitta (3-1) e l’ennesimo sesquipedale torto arbitrale di un torneo splendido e maledetto. Quanto a Iorio, chiude in biancorosso con 28 gol realizzati in 65 gare con il Bari nei tornei di B 1980-81 (10) e 1981-82 (18). A fine stagione, con il titolo di vicecapocannoniere della B dietro il compianto Gianni De Rosa (19 reti) andrà alla Roma. E lì nel maggio 1983 vincerà lo scudetto.

Buona giornata e a domani
Massimiliano Ancona
** 'Tanto non capirai', dal lunedì al venerdì, su Radio Bianco rossa dalle 14 alle 14.45**
**'Prendiamoci un tè caldo', negli intervalli delle partite del Bari in trasferta.**
Yksel
Avatar utente
Non connesso
Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 57262
Iscritto il: 07/07/2010, 18:59

Re: Pillole biancorosse quotidiane.

Messaggioda Yksel » 24/05/2020, 11:03

Accadde oggi: 24 maggio

1931 Il Bari del tecnico magiaro Janos Hajdu sommerge di reti (7-0) l’Udinese al campo San Lorenzo e resta al comando della Serie B che poi vincerà a braccetto con la Fiorentina conquistando a fine giugno la prima, storica promozione in Divisione nazionale, ovvero la Serie A. Alla mezz’ora sblocca la gara Giuseppe “Lu Pippu” Scategni, autore di una tripletta. Doppietta per Pietro Bottaro e un gol a testa per Dario Gay e unico centro stagionale firmato dall’ala Enrico Migliavacca (14 gare nella sola stagione in biancorosso). Il mattatore è Scategni che firma una delle sue sei triplette col Bari. Con il compagno di reparto Bottaro (12 centri, due ai friulani) arriverà a 35 reti totali in quella stagione. Solo Igor Protti (24) e Kennet Andersson (12) con 36 nella A 1995-96 hanno fatto meglio in un campionato nella storia del Bari. Scategni da Taviano (Lecce) con quarantuno gol in B (1929-31) e tre in A (1931-33), anche a causa di una serie d’infortuni, è al nono posto tra i bomber di ogni tempo in biancorosso con Cristian Galano. Proprio quest’ultimo lo ha scalzato nel 2018 dal podio dei migliori bomber del Bari in B con 44 reti dopo Francesco “Ciccio” Caputo (46) e prima di Gionatha Spinesi (43). Scategni con 41 è quarto e resta famoso per le sue sforbiciate e i suoi gol di testa. Quanto a Gay, il “toro”, per lui 94 presenze in biancorosso dal 1930 al 1933 con 22 reti (12 in A, 10 in B) con la promozione nella massima serie del 1931 e i due gol al Brescia, battuto in rimonta (2-1) nello spareggio di Bologna per restare in A del 16 giugno 1932. Gay sposa una barese e ha quattro figlie, anch’esse nate nel capoluogo pugliese. Non male per uno nato a Cuneo...

1949 Nasce a Roma Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico e imprenditore italiano, fondatore, insieme al padre Luigi, della Filmauro nonché presidente del Napoli e, dall’estate 2018, patron del Bari.

1978 Nasce a Grumo Appula (Bari) Nicola Ventola, attaccante, eroe della promozione in B del Bari nel 1997. l’eroe di quella promozione con 10 gol: non male per essere alla prima stagione da titolare. Nella stagione seguente un grave infortunio patito a Empoli lo tira fuori per lungo tempo dalla mischia. La sua esperienza in biancorosso, iniziata nel vivaio si chiuderà con 45 presenze e 12 reti (due in A, compreso quello che vale la salvezza contro l’Inter) tra il 1995 e il 1998.

1987 Il Bari di Enrico Catuzzi, alla penultima stagione alla guida del Bari, supera (1-0) al Della Vittoria il Taranto. La firma sui due punti, che non porteranno comunque alla promozione in A, è dell’inglese Paul David Rideout, “marmoreo centravanti” (la definizione è di un radiocronista di “Tutto il calcio, minuto per minuto”) biancorosso dal 1985 al 1988. Per lui 99 presenze (28 in A) e 23 reti (6 in A). E pensare che in Inghilterra lo chiamavano “bullet” cioè pallottola…

Buona giornata e a domani
Massimiliano Ancona
** 'Tanto non capirai', dal lunedì al venerdì, su Radio Bianco rossa dalle 14 alle 14.45**
**'Prendiamoci un tè caldo', negli intervalli delle partite del Bari in trasferta.**
Yksel
Avatar utente
Non connesso
Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 57262
Iscritto il: 07/07/2010, 18:59

Re: Pillole biancorosse quotidiane.

Messaggioda Yksel » 25/05/2020, 9:45

Accadde oggi: 25 maggio

1933 Una vittoria inutile. Ma storica. Inutile perché non evitò al Bari del magiaro Janos Baar, sostituto dopo sei partite del connazionale Egri Erno Erbstein, di evitare la retrocessione in B. Storica perché fu la prima conquistata in trasferta in A dai biancorossi, peraltro quasi al tramonto della seconda stagione nella massima serie. Protagonista della sfida Luigi Ferrero – che guiderà il Bari in A nelle ultime gare del 1939-40 e nella sfortunata stagione 1940-41 con Raffaele “Faiele” Costantino nei panni di d.t. – autore della doppietta sul campo del Padova, battuto 1-2 dopo il temporaneo 1-1 di Mariano Tansini. Per Ferrero, ala sinistra possente e rapida, cinque stagioni in biancorosso (tre in A, due in B) per un totale di 139 presenze e 36 reti (14 in A).

1969 Nasce a Bari Gianluca Paparesta, dirigente sportivo, politico ed ex arbitro di calcio italiano. Il 20 maggio 2014 si aggiudica all'asta l'azienda precedentemente appartenuta all'A.S. Bari S.p.A per 4,8 milioni di euro (incluso il titolo sportivo) dopo due aste andate deserte, rinominandola Bari e divenendone presidente. Il 23 giugno 2016 Paparesta lascia la presidenza del Bari cedendo tutte le quote al socio di minoranza Cosmo Antonio Giancaspro che diventa così unico amministratore della società biancorossa…

1997 Terzultimo turno del torneo di B. Il Bari di Eugenio fascetti fa tre passi in avanti verso la promozione regolando (3-1) il Padova di Adriano Fedele. Segna su rigore Francesco Flachi, tanto talento, anche per buttarsi via: per lui tre gol in 21 gare in quel torneo. Raddoppia Miguel Angel Guerrero Paz, “el Niche”. Attaccante colombiano passato alla storia del club per aver introdotto l’esultanza del “trenino” in occasione di un suo gol nel blitz (1-2) di San Siro contro l’Inter (16 ottobre 1994). In totale, cinque stagioni col Bari (compreso un breve rientro in patria nel 1995-96) dal 1994 al 1999, con 105 presenze (71 in A) e 16 reti (10 nella B 1996-97). Dopo il 21 di Cristiano Lucarelli per i veneti, definitivo 3-1 di Rodolfo “Dodo” Giorgetti, centrocampista di fascia, totalizzerà 72 presenze (33 in B) e 4 reti (3 in B) dal 1996 al 2001.

Buona giornata e a domani
Massimiliano Ancona
** 'Tanto non capirai', dal lunedì al venerdì, su Radio Bianco rossa dalle 14 alle 14.45**
**'Prendiamoci un tè caldo', negli intervalli delle partite del Bari in trasferta.**
Yksel
Avatar utente
Non connesso
Amministratore
Amministratore
 
Messaggi: 57262
Iscritto il: 07/07/2010, 18:59

PrecedenteProssimo

Torna a Bari.. Bari..

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 52 ospiti